Lettera del Priore – 23 aprile 2013

Cari Fratelli in Cristo ,
Portare la Croce , non solo è testimonianza , vivere la “Croce” è “Via” dalla quale nessuno che si definisca “cavaliere Cristiano” può esimersi , essenziale porta per vivere nella Grazia di Dio .

Fuggire dalla “Croce” invece significa fuggire dal Giudizio di Dio, quindi identificare la cavalleria è riduttivo se si manifesta in cerimonie vuote e svuotate del significato della Parola di Dio , se non si difendono i principi e vincoli sacramentali dettati dal Santo Vangelo secondo le indicazioni della Sua Chiesa , la Chiesa di Cristo . Non possiamo a sua volta definirci cavalieri se non seguiamo veramente i principi evangelici , possiamo far finta di esserlo e questo sarebbe ipocrita o peggio idiozia e cecità totale, quindi non possiamo essere cavalieri senza essere prima Cristiani .

Con questo possiamo affermare che il portare la Croce è vivere la Croce , nella preghiera , nella fede, nella carità e nella vita di tutti i giorni testimoniando con l’esempio e senza paura di difendere Cristo , i Cristiani , il Vangelo.
Definirsi ” fratelli in Cristo ” è portare il peso stesso della Sua Croce e viverla nella pienezza della vita terrena con l’impostazione che Cristo stesso ci ordina attraverso la Sacra Scrittura esortandoci alla pazienza e aprendoci nuove vie ponendocele Lui stesso di fronte , e noi saremo in grado di percorrerle solo se saremo degni e veri poichè non sarà la nostra volontà ma la Sua.

Non dobbiamo e non vogliamo essere meri politicanti calcolatori della convenienza del momento poichè nostra convergenza stà nella fede in Nostro Signore Gesù Cristo, ne tantomeno giudicare o porci a giudici dei vizi e degli errori dei singoli uomini , possiamo soltanto cercare di non essere ipocriti agli occhi di Dio cercando di riparare agli errori valutandone e discutendone insieme i vari aspetti regolamentari, dottrinali , evangelici e sacramentali istruendo e riprendendo l’errante combattendo l’errore . Questo a volte ci costa amicizie e fratture ma siamo convinti che per il bene del prossimo e del singolo e aggiungo anche della cristianità tutta, sia necessario non tacere l’errore anche se questo può indispettire è necessario far prevalere la volontà di Dio portando a galla il problema e affrontandolo per il bene di tutti .

Solo Dio è giudice , ma attraverso la Sacra Scrittura evangelica sinottica e auspicabile e valutabile il percorso di ognuno di noi ricordandoci che il passato non fà marchi indelebili se ci si corregge o almeno si tenta di farlo pentendosi e rimanendo coerenti al Santo Vangelo che non è parola di uomo ma Parola di Dio.

Iniziamo da oggi 23 Aprile 2013 un cammino insieme forti delle nostre differenze e chiari nei nostri intenti nel binario della Via indicata da Cristo , nelle regole della cavalleria con la Chiesa e nell’ecumenismo fraterno, nella Santa Eucarestia, senza ambiguità e senza retorica nella vita consacrata a Dio.

Con l’aiuto di San Giorgio, San Michele e della nostra Santissima Madre Maria nel Nome della Santissima Trinità vi abbraccio e che Dio vi benedica

Vostro fratello Davide

+++Priore del Priorato di San Giorgio+++


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